Omissioni Criminali (Padova, Venezia, Milano, Verona 2017-2022)
OMISSIONI CRIMINALI: essere innocenti non garantisce il perdono. Nella decisione di
restare immobili, indifferenti e di non agire, risiede il gioco (e la colpa) della deresponsabilizzazione, uno
degli abiti peggiori di questa modernità.
Progetto di fotografia sociale selezionato dal CSV Centro Servizi Volontariato come performance
fotografica (Padova – 2018)
OMISSIONI CRIMINALI è un progetto di fotografia sociale che partendo dalla metafora del mugshot – fotografia segnaleticadi criminali o presunti tali – elabora una ricognizione della consapevolezza dell’umanità rispetto alla propria colpa di omissione.
OMISSIONI CRIMINALI come reati compiuti: essere innocenti non garantisce il perdono. nella decisione di restare immobili, indifferenti e di non agire, risiede il gioco (e la colpa) della deresponsabilizzazione, uno degli abiti peggiori di questa modernità.
OMISSIONI CRIMINALI come ricerca fotografica volta a stimolareuna riflessione attorno al non agire.
OMISSIONI CRIMINALI un reportage fotograficoche invita a prendere coscienza su come l’inattività impattie generi conseguenze almeno quanto il suo contrario: l’attività.
OMISSIONI CRIMINALI come reati compiuti. Convinti che “non aver fatto nulla di male “ ci preservi dal fuoco dell’inferno, stiamo forse perdendo di vista che il “non fare nulla” nasconde in sé i germi di una proliferazione di comportamenti inattivi altamente pericolosi tanto quanto l’agire.
OMISSIONI CRIMINALI documenta la deresponsabilizzazione sociale che sta conducendo ad irrimediabili comportamenti omissivi – su più livelli- del vivere.
Dall’omissione di soccorso, all’omissione di pensieri, scelte, azioni, comportamenti, relazioni … omissioni, travestite da “mi faccio i fatti miei / non ho tempo / sono stanco / è un problema di altri / forse domani etc, spiegano la rivoluzione copernicana che è alla base del vivere, dove il non fare prende il posto di una vita attiva e partecipata.
Il progetto fotografico si basa sulla “cattura” delle omissioni di ognuno di noi perché ognuno di noi è colpevole di omissione.
Una mappatura che non si muove dall’alto ma parte dal “di fronte” e “di fianco”.
Le misure diventano vincoli.
Lo sfondo diventa pagina.
Le linee diventano prigione.
Il volto, puro racconto di ciò che non si è fatto.
OMISSIONI CRIMINALI riprende i mugshot americani per trasformare il ritratto in una testimonianza senza scappatoie.
Le strisce diventano già prigione del volto in un limite espressivo che ne intensifica il dramma o la
liberazione. Perché ad ognuno è consegnata la libertà di esprimere diversi gradienti di partecipazione alla propria consapevolezza di reato.
Nella persona ritratta viene evocata la propria omissione attraverso un percorso definito e standardizzato che ne faciliti il recupero, ovvero:
1. il richiamo dell’omissione (il reato latente) ottenuto isolando, per qualche minuto, il soggetto in un ambiente “protetto”;
2. il riconoscimento dell’omissione (il reato manifesto), facendo scrivere al soggetto su di una cartolina la propria omissione in maniera breve ed esplicita “io non _____”;
3. La fotografia dell’omissione (la foto segnaletica – scatto fotografico al soggetto).OMISSIONI CRIMINALI perché essere consapevoli di aver compiuto un reato (inteso nella sua forma più antica come passo falso) ci permette di trasformare lo shot (colpo) in shock (rottura): come interruzione delle proprie certezze.
OMISSIONI CRIMINALI è il reportage di questi reati. Perché ognuno di noi, almeno una volta, ha deciso di “non agire”.